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Le Catacombe Santa Domitilla e il cristianesimo

Conoscete le catacombe cristiane di Santa Domitilla? Senza averle mai viste si perde una parte importante della storia dei primi cristiani a Roma. Ogni angolo di questo importante sito archeologico ha una storia da raccontare. Ben 17 km e oltre 150mila sepolture permettono di apprezzare meglio la vita della società che ha visto l'affermazione del cristianesimo dopo la stagione delle persecuzioni.

Portate alla luce nel ventesimo secolo, le catacombe Santa Domitilla hanno consentito la scoperta degli insediamenti funerari risalenti alla fine dell'età repubblicana. L'Ipogeo dei Flavi, il cubicolo di Ampliato, l'arcosolio di Veneranda e quello degli Apostoli Piccoli, che sono tra le più recenti scoperte, raccontano la storia della pittura delle catacombe dalle origini fino al tardo Impero.

L'impianto delle catacombe è quello di un cimitero a cielo aperto, composto da differenti tipologie di sepolture che si sono susseguite nel tempo. Si sviluppa su quattro livelli, all'interno dei quali sorgono le sepolture. Si tratta, di fatto, di una delle più importanti testimonianze del Cristianesimo a Roma, oggi frequentato da turisti e curiosi di tutto il mondo.

Con i recenti lavori di restauro è stato creato un piccolo e prezioso museo che sorge vicino all’ingresso della basilica semi-ipogea dei Santi Nereo ed Achilleo e che conserva alcuni materiali marmorei, tra cui sarcofagi e iscrizioni, dispersi nelle catacombe romane o che sono stati scoperti nel complesso di Domitilla e salvati dalle razzìe dei mercanti d'arte e di archeologia, già attivissimi nel corso del '700.